Alano di Piave , il comune...Campo, la frazione sede dei campionati e della Camponordic
Alano di Piave sorge a mezza collina, sulle pendici del versante orientale del Massiccio del Grappa e si sviluppa lungo la sponda destra del Piave. Si trova sulla strada di chi dalla pianura (Padova, Treviso, Venezia) sale verso l'Agordino, a metà tra Montebelluna (20 km) e Feltre (20 km). Il territorio comunale è quasi interamente situato all'interno di una conca di origine fluvioglaciale, che ha sbocco a est, ove incontra il Piave. Lungo il confine occidentale, oltre il quale si erge il massiccio del Monte Grappa, si estendono, a 1000 m di altezza circa, alcune valli: è lì che nei mesi da giugno a settembre si pratica l'alpeggio. Grazie alla felice posizione, Alano di Piave gode di un clima mite.
Il comune ha una densità di 83,6 abitanti per km², una superficie di 36,45 km² ed un'altitudine che varia dai 176 ai 1.677 m s.l.m.
Secondo la classificazione climatica, Alano di Piave appartiene alla zona F (gradi giorno 3.071[10][11]) e gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde.
Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato.
Le origini del comune, antichissime, sono incerte; quel che è sicuro è che vi dovevano essere degli insediamenti nella zona già in età romana: lo confermerebbe il ritrovamento di un miliario romano a Fener. Secondo il Pilla, il reperto sarebbe appartenuto al prolungamento della via Aurelia che congiungeva "Patavium" (Padova) ad "Acelum" (Asolo); lo studioso infatti esclude la comune ipotesi del passaggio della via Claudia Augusta Altinate attraverso la valle a metà costa sulla destra Piave.
La prima attestazione di Alano si trova in un documento dell'VIII secolo. Successivamente, a partire dal X-XI secolo, le notizie sulla comunità s'infittiscono: la confusione presente nelle carte del tempo è la chiara conseguenza del continuo succedersi di governi diversi nel controllo di Alano e dei territori limitrofi, costantemente contesi tra i vari signori di Feltre e Treviso. Tuttavia gli alanesi non subirono soltanto i tristi effetti di queste lotte: dovettero sopportare infatti i combattimenti - che si trascinarono fino agli inizi del '500, al tempo della guerra della Lega di Cambrai - per il possesso della trecentesca fortezza di Castelnuovo, dalla quale si dominavano le vie stradale e fluviale. Ciò nonostante la gente del posto, dedita per lo più alla pastorizia dato lo scarso reddito che derivava dall'agricoltura, assai difficile in un territorio così vario e poco pianeggiante, attraversò per tre secoli a partire dai primi decenni del '500 dei periodi tranquilli e fiorenti; si specializzò sempre più in fruttuose attività artigianali quali la lavorazione della lana e del ferro e la produzione di calce. La vicinanza del Piave fece di Fener un discreto centro di commerci. I drammatici avvenimenti che durante il primo conflitto mondiale si svolsero nella conca di Alano - situata in zona neutra e pertanto colpita dalle artiglierie austriaca e italiana ad un tempo - ne devastarono letteralmente il territorio. Gli alanesi guardarono così all'Europa e alle Americhe, verso cui emigrarono numerosi come avevano fatto i loro antenati tra l'800 e il '900.
Non meno tragici furono gli anni del secondo conflitto mondiale, seguito anch'esso da un cospicuo flusso migratorio diretto verso il Belgio, la Germania e la Francia. Negli ultimi anni Alano ha conosciuto un notevole incremento delle attività artigianali, particolarmente nei settori dell'occhialeria, dei lampadari e della falegnameria. Il paese dispone di un solo albergo, tre ristoranti e una casa di soggiorno che, nata come centro culturale, ospita oggi artisti e anziani.
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Medaglia d'argento almerito civile | |
«Comune situato in posizione delicata in prossimità delle zone di confine, durante entrambi i conflitti mondiali subì l'urto violento degli eserciti che si contendevano la conquista del territorio. Diede esempio d’indomito coraggio ed amor patrio offrendo uomini all’esercito e alle formazioni partigiane. Patì enormi distruzioni e un gran numero di vittime fra civili inermi, mentre la popolazione tutta affrontò con fierissimo contegno i disagi e le sofferenze dei due dopo guerra.» — Alano di Piave, 1915-1918 1940-1945
Personalità legate ad Alano di Piave
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